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La prigione dell'acqua nera è una delle forme più brutali di tortura a disposizione dei carcerieri nella storia. Consiste in una cella molto buia, generalmente senza finestre e caratterizzata da una pozza di acqua nera, fangosa e velenosa nel suo fondo. Gli incarcerati non possono vedere l'acqua, che scaturisce dallo sgocciolio dei filtri e dei pozzi. Questa acqua è così nera che l'ombra personale della persona imprigionata si adatta al suo contorno. Sono state utilizzate braccia meccaniche montate sulla piattaforma che permetterebbero agli imprigionati di reggersi in piedi, ma sono sconsigliati dallo scandire delle ore in mezzo alla visione apocalittica ed all'incertezza. La prigione dell'acqua nera può portare alla pazzia o anche alla morte a causa dei batteri e delle tossine presenti nell'acqua.